RICORDI DI UN DIRETTORE

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Il cammino continua

 

Era un pomeriggio di aprile del 2005  quando Don Giacomo Gava  mi comunicò che d’accordo con il Vescovo Zenti aveva pensato di chiedere a me  la disponibilità di diventare direttore del Centro Humanitas in sostituzione del dimissionario Paolo Piazza, incarico che accettai volentieri.

E oggi, dopo otto anni, sono orgoglioso di aver donato un pezzo della mia vita in un servizio continuo, il più delle volte oscuro, ma senz’altro utile per il bene del Centro e della Città.

Il nuovo direttore nel prendere le consegne ha dichiarato che ero il volto storico dell’Humanitas. Ed è vero! Infatti, fin dall’inizio, su invito di Don  Antonio ho partecipato a varie iniziative e mi sono occupato delle proposte nel  settore musicale. Al primo rinnovo del Consiglio direttivo ottenni il maggior numero di voti perché i soci avevano pensato di fare di me il nuovo presidente, cosa che non potei accettare perché troppo impegnato nel lavoro al Conservatorio e anche nel volontariato familiare a livello regionale dove oltre a coordinatore dell’Ai.Bi. ricoprivo anche il ruolo di presidente del Forum. E quando il prof. Giacinto Feletto diede le dimissioni da presidente non potei fare altro che aggiungere anche le mie.

Il mio apporto come direttore al Centro è cronaca recente, ma mi piace rammentare che al rinnovo del Consiglio ho avuto ancora con altri due colleghi il maggior numero di voti forse legati al fatto che in città il Centro Humanitas  è diventato un punto di riferimento culturale vivo e importante di cui non si può fare a meno e che il Corso biblico, sulla scia profetica di Don Giacomo,  ha prodotto frutti straordinari, tra i quali, come fiore all’occhiello, il  viaggio in Turchia “Sulle orme di Paolo” con la guida di D. Santi Grasso. Il successo del convegno con il Card. Ruini è la mia ultima fatica (da direttore) che porto nella mia valigia piena di ricordi per gli incontri belli e interessanti che ho avuto con tante persone, tra cui non posso dimenticare il segretario Gigi Sinigaglia.

Per il futuro, a mio avviso, è finito il tempo delle conferenze mensili al Toniolo. Bisognerà trovare nuove soluzioni e il mio suggerimento è quello di concentrare in un fine settimana, da venerdì a domenica, con un notevole sforzo immaginativo e organizzativo la discussione di un tema coinvolgendo tutta la cittadinanza, lasciando poi lo spazio ad incontri, non meno importanti, anzi, con i giovani o con gruppi di persone desiderosi di approfondire altre tematiche siano esse religiose, storiche, filosofiche o di altro settore culturale.

Tanto è stato fatto e tanto resta ancora da fare.

 

Camillo De Biasi